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Enna - Il palazzetto dello sport di Pietraperzia: il sogno tradito. Il degrado infinito
Guardare oggi il palazzetto dello sport di Pietraperzia, progettato nel 2004 dall’architetto Maurizio Severino, suscita un profondo senso di amarezza. Quella che avrebbe dovuto essere una vera "macchina in grado di produrre eventi a ciclo continuo" è oggi ridotta a un monumento all’abbandono e all’inefficienza, un simbolo di un sogno sfumato troppo presto.
Il progetto, concepito per ospitare sia attività culturali che competizioni sportive, rappresentava un’opera polivalente di straordinaria ambizione. La struttura, con la sua impronta neoclassica che evocava i vecchi teatri di provincia, era stata modernizzata per accogliere ogni tipo di manifestazione. Con una capienza di 700 posti per eventi sportivi e 2000 per spettacoli culturali, il palazzetto era stato immaginato come un cuore pulsante per la comunità, un luogo d’incontro per cultura, sport e socialità.
Eppure, ciò che resta oggi è ben lontano da quella visione luminosa. Ogni crepa nei muri, ogni segno di degrado, è una testimonianza di opportunità perse e risorse sprecate. Quella che avrebbe potuto essere una pietra miliare per Pietraperzia e la Provincia di Enna si è trasformata in un simbolo dell’incapacità di mantenere vivi i progetti destinati al bene comune.
L’abbandono del palazzetto non è solo un fallimento strutturale, ma anche morale e civico. È un promemoria doloroso di come, senza cura e lungimiranza, anche le migliori intenzioni possano naufragare nell’inerzia. Rimane il rimpianto per ciò che non è stato, ma anche un monito: preservare e valorizzare ciò che viene costruito per il bene collettivo è una responsabilità che non può essere dimenticata.
In questo silenzio di cemento, il palazzetto dello sport di Pietraperzia non smette di lanciare il suo grido muto: un appello a non lasciare che l’indifferenza diventi l’ultima parola sulla nostra capacità di sognare e realizzare.
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