E’ stata ricordata oggi, a 41 anni dalla strage di via Pipitone Federico, la figura del Giudice Rocco Chinnici al quale dobbiamo l’intuizione della creazione del pool antimafia nel quale si forgiarono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che come Chinnici rappresentarono il bersaglio della criminalità mafiosa colpita negli interessi economici e nei profitti del traffico di droga. A Rocco Chinnici – ha detto Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana e componente della commissione Antimafia - si deve la stagione del pool antimafia che ispirò leggi più dure introducendo il sequestro e la confisca dei patrimoni dei boss.

Anche Nuccio Di Paola, vice presidente dell’ARS, ha ricordato il Giudice Chinnici, morto nell’attentato in cui persero la vita anche il Maresciallo Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta ed il portiere dello stabile in cui abitava il giudice, Stefano Li Sacchi.

Di Paola ha affermato che “è dovere di ogni siciliano mantenere vivo il ricordo di coloro che sono stati uccisi dalla mafia e il loro esempio, la loro rettitudine morale che devono guidarci nelle scelte di ogni giorno”.

Nella foto il momento della deposizione della corona di fiori da parte di Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana, ed Antonello Cracolici, Presidente della commissione siciliana antimafia (https://www.palermotoday.it/cronaca/commemorazione-rocco-chinnici-cerimonia-via-pipitone-federico.html).