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Enna - La medicina territoriale soffre la mancanza di medici: la situazione nei Comuni
Le criticità della situazione sanitaria legate all’erogazione dei servizi di medicina territoriale, ospedaliera e di assistenza ai bisogni primari di salute dei cittadini in provincia di Enna sono stati i temi analizzati e approfonditi dal Pd provinciale. “Criticità riassunte in un documento –dice la segretaria Katya Rapè - che diventerà la base di incontri e di assemblee su tutto il territorio provinciale al fine di incontrare i cittadini, le associazioni di categoria, i sindacati, gli amministratori locali e tutti coloro che vorranno dare il loro contributo. Un documento sul quale ha dato un contributo fondamentale l’on Fabio Venezia, che lo ha anche trasformato in interpellanza presentata al presidente e all’assessore alla salute della Regione. A tal proposito, confidiamo anche nel sostegno del neo direttore generale dell’Asp, Zappia, del quale apprezziamo le competenze per risolvere le criticità”.
Secondo quanto è riportato nel documento, in provincia di Enna si registra complessivamente la “mancanza di 116 figure mediche, di cui: 12 cardiologi, 7 chirurghi, 1 gastroenterologo, 10 ginecologi e ostetrici, 17 medici d’urgenza, 23 medici internisti, 2 neurologi, 9 ortopedici, 3 pediatri, 32 anestesisti e rianimatori”. Le criticità stanno anche nel fatto che “il territorio ennese dispone di soli 4 presidi ospedalieri, dei quali l’unico che offre più servizi rispetto agli altri è l’Umberto I di Enna che, a causa dell’orografia complessa del territorio provinciale, non è facilmente raggiungibile in tempi brevi da tutti i comuni della provincia; i cittadini spesso sono quindi costretti a spostarsi sui presidi del catanese o di altre province limitrofe. Gli altri tre ospedali (Basilotta di Nicosia, Chiello di Piazza Armerina e Ferro-Branciforti-Capra di Leonforte), che dovrebbero coprire rispettivamente la zona nord, sud e centro-orientale della provincia, ormai da anni sono soggetti a un continuo depauperamento di personale sanitario e di attrezzature che determinano o la chiusura di interi reparti o un loro parziale funzionamento che di fatto li rende assolutamente inefficaci”.
Oltre ai presidi ospedalieri, il documento punta il dito sulla rete dei poliambulatori “completamente al collasso con alcuni presidi territoriali carenti di medici e specialisti, oppure altri in cui quei pochi che ci sono prestano servizio per pochi giorni al mese causando gravi disagi ad una popolazione che, oltretutto, diventa sempre più anziana con le conseguenti difficoltà a spostarsi verso le aree metropolitane per semplici visite geriatriche, cardiologiche, diabetologiche, ecc. Nnonostante siano stati espletati diversi concorsi per il reclutamento del personale medico, ancora oggi non si riesce a sopperire alla carenza di diversi specialisti e con il pensionamento imminente di altri medici i disagi e le criticità sono destinati ad aumentare”. Infine, nel documento viene evidenziato che in molti centri della provincia iniziano a scarseggiare anche i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, “ultimo presidio rimasto a tutela della salute dei cittadini, soprattutto dei bambini e dei più anziani, che spesso si vedono costretti a spostarsi presso i centri limitrofi per banali visite mediche, pediatriche o peggio ancora per la semplice somministrazione dei vaccini obbligatori”.
Queste le criticità nei 20comuni della provincia di Enna:
AGIRA: Comune sede distretto sanitario omonimo (che comprende i comuni di Agira, Assoro, Leonforte Nissoria e Regalbuto), segnala una forte carenza di ortopedici, pneumologi, otorini e con pochi specialisti la peggiore conseguenza è l’allungamento a dismisura delle liste di attesa. AIDONE: Il poliambulatorio dispone del geriatra un solo giorno a settimana e del diabetologo per sole due ore a settimana con l’impossibilità di prenotare una visita di ogni genere a causa del pensionamento dell’impiegato amministrativo che non è mai stato rimpiazzato.
ASSORO: Il poliambulatorio offre pochissimi servizi e per la gran parte i cittadini si rivolgono al vicino presidio sanitario di Leonforte. Sono al momento operativi solo tre medici di famiglia, che coprono al limite l’utenza, e un pediatra che riceve solo le mattine. La guardia medica è poco fornita di strumenti e attrezzature e porta gli utenti a rivolgersi, anche per malesseri banali, direttamente al pronto soccorso del vicino ospedale di Leonforte.
BARRAFRANCA: La struttura destinata a poliambulatorio risulta priva di manutenzione ordinaria e straordinaria e solo alcuni interventi posti in essere dall’amministrazione comunale hanno scongiurato la sospensione del servizio di guardia medica. I medici impegnati nel servizio lamentano l’assenza di farmaci, computer, climatizzatore e addirittura una branda. Sul fronte medico si registra una carenza di pediatri di libera scelta assolutamente insufficienti in proporzione alla popolazione, la sospensione del servizio di distribuzione farmaci per i piani terapeutici e l’assenza dell’ambulanza medicalizzata.
CALASCIBETTA: Dopo ben 5 anni di assenza, è stato ripristinato nel poliambulatorio il centro prelievi, che ha però un solo turno settimanale, mentre i servizi di geriatria e pediatria sono stati sempre saltuari e dal dato odierno questi servizi risultano essere ad oggi assenti creando gravissime difficolta alla popolazione anziana e alle famiglie con bambini piccoli; risultano altresì assenti tutti gli altri rami specialistici ad eccezione del servizio di guardia medica. CATENANUOVA: Rilevata e più volte segnalata la mancanza di continuità della guardia medica, che spesso resta scoperta. Sono stati soppressi i servizi di neuropsichiatria e logopedia con conseguenze nefaste sui bambini che avevano intrapreso percorsi terapeutici. Manca il servizio specialistico di urologia e otorinolaringoiatria. Infine, il Comune ha più volte richiesto l’attivazione di una postazione del 118 con ambulanza medicalizzata.
CENTURIPE: Le figure specialistiche presenti nel poliambulatorio sono subordinate a lunghe liste di attesa, mentre risultano assenti con conseguenti lunghe attese su altri poliambulatori limitrofi (endocrinologo e pneumologo 6 mesi di attesa, gastroenterologo, reumatologo e angiologo 1 anno di attesa); risulta completamente assente la diagnostica e il CUP non è in funzione. Il servizio del 118 è privo di medico e la struttura del poliambulatorio è in assoluto stato di degrado.
CERAMI: Il poliambulatorio manca di alcuni servizi specialistici fondamentali che sono del tutto assenti. In particolare, soprattutto a servizio della popolazione più anziana, occorrerebbero cardiologia, geriatria, diabetologia e pneuomologia, nonché tutti i servizi di prevenzione oncologica .
ENNA: Per quanto riguarda il pronto soccorso, attualmente è in servizio un solo medico, che non riesce a far fronte alle innumerevoli richieste. Occorre, pertanto, una immediata riorganizzazione coinvolgendo i reparti in modo tale che il paziente venga preso in carico dai medici dei singoli reparti. Il reparto di dermatologia è stato interamente trasferito a Piazza Armerina e l’Ospedale Umberto I non è nelle condizioni di assicurare ai pazienti ricoverati nemmeno una semplice consulenza. Stessa situazione per quanto riguarda la pneumologia. Innumerevoli disagi si riscontrano per quanto riguarda le liste d’attesa, nonostante sono state stanziate apposite somme per l’abbattimento delle stesse. Dell’UTIN, che doveva sorgere al posto dell’Hospice, nonostante siano iniziati tre anni fa i lavori, attualmente non sono stati ancora completati per via di una variante progettuale.
GAGLIANO: Il poliambulatorio al momento offre solo il servizio specialistico di geriatria per una volta a settimana, mentre risultano non coperti i servizi di diabetologia e cardiologia per assenza di figure mediche specialistiche disponibili. Vi è la presenza di soli due medici di base per 3.400 abitanti, mentre il pediatra di libera scelta riceve solo due volte a settimana per un totale di quattro ore.
LEONFORTE: Sede dell’Ospedale Ferro-Branciforti-Capra, che copre un bacino di circa 35 mila abitanti (Agira, Assoro, Leonforte Nissoria, Gagliano e Regalbuto), ormai da quasi un decennio soffre un costante depotenziamento, nonostante la struttura sanitaria sia moderna e funzionale. Complessivamente nei vari reparti attivi mancano circa 25 medici; alcuni reparti sono addirittura azzerati e privi di personale con la beffarda conseguenza che a fronte della presenza del reparto spesso non si riescono a fornire cure e servizi, come nel caso della tac recentemente acquistata che non riesce ad essere pienamente utilizzata per la continua assenza del radiologo. L’assenza del rianimatore e dell’anestesista non consente inoltre la piena operatività del Pronto soccorso. La sala operatoria, sebbene molto attrezzata, è utilizzata solo mezze volte a settimana.
NICOSIA: E’ sede sia dell’Ospedale Basilotta che del Distretto sanitario di Nicosia al quale appartengono i Comuni di Nicosia, Cerami, Troina e Capizzi (ME). Il bacino di utenza complessivo è pari a circa 30 mila abitanti, con l’ospedale che allo stato attuale annovera 42 figure mediche a fronte delle 86 previste. Per la carenza di queste figure non è possibile attivare i seguenti reparti: lungodegenza, riabilitazione, geriatria, ortopedia, UTIC con Emodinamica. Inoltre, in ginecologia mancano due medici degli otto previsti e uno in pediatria dei sei previsti; mentre la drammatica situazione del pronto soccorso vede un organico fissato in 8 unità ma da circa un mese ve ne sono solo 4. Riguardo alla gestione del distretto vi è solo un dirigente facente funzione (a fronte dei 3 previsti). Riguardo le branche specialistiche mediche ambulatoriali, nel Distretto sanitario di Nicosia sono assenti: urologia, pneumologia, endocrinologia, odontoiatria, otorino, ortopedia, oculistica, e fisiatria.
NISSORIA: La piccola cittadina trovandosi vicinissima alla città di Leonforte risente di tutte le carenze già descritte per quanto attiene l’Ospedale Ferro-Branciforti-Capra. L’assenza totale di un posto di guardia medica crea disagi anche per una banale emergenza alla luce delle gravi carenze del pronto soccorso del vicino ospedale.
PIAZZA ARMERINA: Il sistema sanitario della città, che conta circa 22 mila abitanti, presenta criticità dovute alla carenza di medici e specialisti. L’ambulatorio di specialistica è sottodimensionato in termini di risorse umane e di strumentazione e le liste d’attesa sono arrivate a date che oscillano fra i 4 e i 5 mesi per visite pneumologiche e ortopediche e oltre un anno per le colonscopie. Nell’Ospedale Chiello una parte significativa di medici è prossima alla pensione e nel giro di poco tempo alcuni reparti (ortopedia), ma in generale in pochi anni (pediatria, anestesia e altre specialistiche), saranno completamente sforniti di medici. La carenza di personale medico non riesce a coprire i turni nelle ore pomeridiane e notturne e ciò crea non pochi disagi nella gestione del pronto soccorso, dove si sono verificati negli ultimi mesi casi di violenza e minacce a medici e infermieri. Rimane aperta la questione del reparto di rianimazione, mai avviato nonostante l’investimento milionario volto ad attrezzare 4 posti di rianimazione già pronti.
PIETRAPERZIA: La cittadina, che conta circa 5500 abitanti, prima aveva due pediatri e sei medici di base, mentre oggi si ritrova con un solo pediatra a scavalco con il vicino Comune di Barrafranca e due soli medici di base. Esiste una postazione del 118 con ambulanza medicalizzata, ma dei 5 medici previsti ve ne sono solo 3 che non riescono a coprire tutti i turni settimanali.
REGALBUTO: Il Comune conta circa 6800 abitanti e al momento, a fronte dei 6 medici di base previsti, ve ne sono solo 4 in servizio. E’ presente solo un pediatra di libera scelta. La postazione del 118 prevede l’ambulanza medicalizzata, ma non sempre i turni sono coperti dai medici che risultano insufficienti. In guardia medica, inoltre, manca spesso il medico di guardia e di recente sono stati soppressi il consultorio familiare e la radiologia. Per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie dei neonati sono previste una volta ogni due settimana per carenza di medici. SPERLINGA: Nella piccola cittadina di circa 700 abitanti allo stato attuale vi sono solo due medici di base, non c’è più il pediatra di libera scelta e non è presente né il poliambulatorio né la guardia medica.
TROINA: Da una specifica ricognizione effettuata, i servizi specialistici di cui con estrema urgenza la comunità necessita sono i seguenti: ortopedia, pneumologia, oculistica (a fronte della presenza in loco di macchinari tenuti in disuso), endocrinologia, fisiatria, urologia, cardiologia . Gli unici servizi specialistici che il poliambulatorio eroga, ad oggi, sono quelli di diabetologia e di geriatria. Situazione altrettanto delicata e seria è quella del servizio di psichiatria, che da circa un anno ha sospeso le attività creando in tanti pazienti psichiatrici e nelle loro famiglie ulteriori disagi. Per quanto riguarda, invece, il consultorio familiare, lo stesso necessita una presenza maggiore delle figure che vi operano per dare la possibilità alle donne di potere accedere con maggiore facilità. Altra problematica è relativa al servizio delle analisi cliniche ambulatoriali rese possibili solo una volta alla settimana (il venerdì). Da qualche anno è presente a Troina un solo pediatra di libera scelta, che risulta insufficiente per gli oltre 8 mila abitanti.
VALGUARNERA: La situazione più complessa riguarda l’immobile che ospita i locali del poliambulatorio, che nel 2016, a seguito dei controlli dei NAS venne chiuso. Attualmente i servizi continuano ad essere erogati in immobili di fortuna. Riguardo ai servizi sanitari si rileva che non sono più attivi i servizi di oncologia e ortopedia, sono stati ridotti i servizi di oculistica e quelli di vaccinazione. Soppresso l’ufficio di igiene e il Consultorio familiare.
VILLAROSA: Il Poliambulatorio presenta diverse criticità tra cui l’assenza del servizio prenotazioni che rende difficile per i pazienti programmare visite ed esami. Mancano, poi, i servizi ambulatoriali specialistici di ginecologia, cardiologia, geriatria e ortopedia. Va sottolineata, inoltre, la mancanza di personale infermieristico, che compromette la capacità del poliambulatorio di fornire cure primarie e di gestire situazioni mediche urgenti o di routine che richiedono interventi di medicazione, punture e altre procedure simili.
Giacomo Lisacchi
Foto: https://www.telenicosia.it/in-arrivo-per-gli-ospedali-della-provincia-di-enna-i-medici-argentini/
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