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- Categoria: Salute e Benessere
Melanoma: l’immunoncologia diventa di precisione grazie a nuovi biomarcatori
Nuove prospettive da studi italiani
Due studi italiani, guidati dall’oncologo Paolo Ascierto, aprono nuove prospettive per personalizzare le cure contro il melanoma metastatico. Presentati al congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) a Chicago, questi lavori mostrano come sia possibile prevedere meglio l’efficacia dell’immunoterapia grazie a nuove tecniche di analisi.
1. Biologia spaziale: la mappa del tumore che prevede la risposta alla terapia
I ricercatori hanno analizzato 42 biopsie di pazienti affetti da melanoma, studiando la disposizione e l’interazione delle cellule nel microambiente tumorale. Hanno identificato caratteristiche specifiche che influenzano la risposta ai trattamenti:
Quando le cellule tumorali comunicano più efficacemente con il sistema immunitario, i pazienti rispondono meglio alla terapia.
Al contrario, certe interazioni “sfavorevoli” sono legate a un’efficacia ridotta.
Questo approccio, chiamato biologia spaziale, può aiutare a scegliere il trattamento giusto per ogni paziente.
2. TK1: un enzima nel sangue che rivela la prognosi
Il secondo studio ha analizzato il ruolo della timidina chinasi 1 (TK1), un enzima legato alla proliferazione cellulare.
Su 81 pazienti:
Chi aveva alti livelli di TK1 nel sangue mostrava una sopravvivenza più bassa rispetto a chi aveva valori più bassi.
Tuttavia, un particolare schema di trattamento (chiamato “approccio sandwich”) si è rivelato efficace a prescindere dai livelli di TK1.
Per esempio, dopo 5 anni:
Chi ha iniziato con la terapia target e aveva basso TK1 aveva una sopravvivenza del 60%, contro il 20% nei pazienti con TK1 alto.
Con l’approccio sandwich, la differenza era meno netta ma ancora presente.
Grazie a questi studi, i medici possono selezionare meglio le terapie in base non solo al tumore, ma anche al contesto in cui esso si sviluppa, cioè il microambiente e il sistema immunitario del paziente.
Il risultato? Trattamenti più efficaci, meno effetti collaterali e cure davvero su misura.
Come dice Paolo Ascierto: “Siamo nell’era dell’immunoncologia di precisione”.
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