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Smettetela di farci la festa!!!!
L’8marzo è noto per essere la Festa della donna, ma cosa dobbiamo festeggiare se ogni giorno leggiamo di donne uccise, abusate, picchiate….
Parlare di festa è improprio, sarebbe, infatti, più corretto chiamarla Giornata internazionale dei diritti della donna, poiché questa giornata è dedicata al ricordo ed alla riflessione sulle conquiste sociali, economiche e politiche, e le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono, ancora oggi, oggetto in tutto il mondo.
In Italia la Giornata internazionale della donna si svolse per la prima volta, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, il 12 marzo 1922.
Nel settembre 1944 a Roma fu istituita l'UDI, Unione Donne Italiane, che decise di celebrare la prima giornata della donna nelle zone dell'Italia libera l'8 marzo 1945.
Mentre, dal 1946, con la fine della guerra, l'8 marzo fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa della mimosa come suo simbolo, da un'idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e di Teresa Mattei (politiche), in quanto fiore di stagione e poco costoso.
Nei primi anni ’50, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere il mensile dell'UDI (Noi donne), divenne un gesto “atto a turbare l'ordine pubblico”, mentre tenere un banchetto per strada diveniva “occupazione abusiva di suolo pubblico”.
Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l'iniziativa cadde nel vuoto.
Per celebrare questa giornata, grazie a Toponomastica femminile, durante la settimana dal 7 all’11 marzo, presso il Foyer del Teatro Garibaldi di Enna, l’Associazione DonneInsieme “Sandra Crescimanno”, che da oltre 12 anni si occupa di contrastare la violenza sulle donne, insieme all’A.N.P.I. Enna, con il patrocinio del Comune di Enna, hanno fatto si che approdasse ad Enna la mostra itinerante sulle Madri Costituenti.
Donne che si sono spese e battute per la libertà e i diritti delle donne italiane e di cui, molto spesso non se ne conosce la storia.
La mostra sarà visitabile tutte i giorni dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.
Carmela Mazza
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