Ancora preoccupante la situazione infortuni nel settore costruzioni per la provincia di Enna. Gli ultimi dati e le statistiche indicano un aumento degli incidenti, evidenziando per l’ennesima volta l’insufficienza delle regole e gli scarsi controlli nel territorio. Frasi scontate, le nostre, ma questa è la fotografia della situazione. È la denuncia forte e chiara di Francesco Mudaro, segretario generale FenealUil Enna, e Salvo Carnevale, segretario generale della Fillea Cgil Enna, che pongono nuovamente l’attenzione su una problematica mai risolta.

«La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta. È inaccettabile che si registrino ancora troppi incidenti nei cantieri, ma è una considerazione scontata pure questa. È fondamentale rafforzare i controlli e promuovere una cultura della sicurezza. Siamo ancora lontanissimi da questi obiettivi», dichiarano i due sindacalisti. I dati statistici più recenti riferiti agli infortuni nei cantieri edili nella provincia di Enna parlano chiaro: nel primo trimestre 2025 si sono registrati 187 incidenti, contro i 180 dello stesso periodo del 2024, nonostante una leggera flessione dell’occupazione nel comparto. Una crescita che preoccupa, anche per la scarsa qualità del sistema di monitoraggio dell’Inail, giudicato dai sindacati «insufficiente e anacronistico». Mudaro e Carnevale sottolineano come «la mancanza di informazioni in tempo reale rende difficile identificare le cause principali degli incidenti e sviluppare strategie efficaci per la prevenzione». Inoltre, viene denunciata la presenza sommersa degli infortuni camuffati da malattia, un fenomeno sottaciuto ma «sempre presente e ancora attualissimo». Tra i punti critici indicati vi è anche la patente a punti nel settore delle costruzioni, il cui impatto viene giudicato “assolutamente inconsistente”. Le cause principali del problema sono molteplici e, secondo le sigle sindacali, vanno affrontate con serietà. In particolare, vengono evidenziati: L’esasperazione del lavoro straordinario da parte di alcune imprese. L

o scarso rispetto delle regole organizzative nei cantieri. Le pressioni per il completamento delle opere, che portano a scelte affrettate e rischiose. Il ricorso eccessivo al subappalto, che crea una filiera opaca di responsabilità e abbassa i livelli di sicurezza. Non meno importante, la critica al modello attuale di gestione del ruolo del direttore dei lavori: «Troppi cantieri assegnati contemporaneamente compromettono la qualità dei controlli».

Così come viene messo in discussione l’effettivo ruolo dei preposti, spesso più orientati alla produzione che alla prevenzione, contrariamente a quanto prevede la normativa. In conclusione, FenealUil e Fillea Cgil ribadiscono: «Le problematiche restano sempre le stesse. Servono risposte vere e urgenti. Non ci si può più permettere di ignorare ciò che ormai è strutturale. La sicurezza non è un costo, ma un diritto».