Gravi episodi ad Enna, Catania, Caltanissetta, Trapani

Emergenza nelle carceri siciliane: una serie di gravi episodi avvenuti negli ultimi giorni evidenzia una situazione sempre più fuori controllo all'interno degli istituti penitenziari dell’Isola. Tentativi di evasione, aggressioni al personale e rivolte sono solo alcuni dei segnali di un sistema ormai al limite.
Ad Enna, un detenuto di origine senegalese ha tentato la fuga dal carcere approfittando dell’ora d’aria. Dopo essere riuscito a eludere i controlli nell’area passeggio, ha fatto perdere temporaneamente le proprie tracce. L’allarme è scattato non appena è stato rilevato il mancato rientro in cella: le forze dell’ordine hanno circondato la zona e controllato anche i passeggeri degli autobus in partenza. Dopo un’ora e mezza, l’uomo è stato bloccato mentre cercava di superare l’ultima recinzione della struttura.
A Catania, invece, un agente della polizia penitenziaria è stato brutalmente aggredito da un detenuto straniero naturalizzato siciliano. Il poliziotto ha riportato un trauma cranico e alle costole, oltre a una ferita alla testa che ha richiesto punti di sutura. La prognosi è di 30 giorni. L’episodio è stato denunciato dal sindacato Sappe, che attraverso il consigliere nazionale per la Sicilia, Francesco Pennisi, torna a chiedere l'introduzione del taser e un rafforzamento degli organici: “Serve un’azione tempestiva e coordinata tra i vari livelli dell’amministrazione”, ha dichiarato.
Scene di guerriglia anche a Caltanissetta, dove sabato scorso alcuni detenuti – già noti per comportamenti simili in altri istituti – hanno inscenato una sommossa, barricandosi, distruggendo arredi e appiccando incendi. A Trapani, infine, un altro agente è stato ferito con violenza durante un controllo: colpito al volto, ha riportato un trauma cranico e diverse ferite suturate nei pressi dell’occhio.