In una Piazza San Pietro gremita e festante, vibrante dello sventolio di bandiere provenienti da ogni angolo del pianeta, è risuonato l’atteso annuncio: Habemus Papam. A pronunciare le parole storiche è stato il Cardinale protodiacono Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Poi, il nome che segna l’inizio di una nuova era per la Chiesa: il Cardinale Robert Francis Prevost è stato eletto Pontefice e ha scelto il nome di Leone XIV.
La folla, stretta sotto il cielo romano, ha accolto l’annuncio con un boato di gioia e commozione. Le campane della Basilica di San Pietro hanno suonato a festa, salutando l’inizio di un nuovo pontificato dopo dodici anni e trentanove giorni di guida pastorale di Papa Francesco, che aveva cominciato il suo cammino il 13 marzo 2013 e si era congedato il 21 aprile 2025.
Il pontificato di Francesco ha lasciato un segno profondo. Dalla sua prima visita a Lampedusa, l’8 luglio 2013, per denunciare il dramma delle migrazioni, fino alla sua ultima uscita pubblica nel Giovedì Santo al carcere di Regina Coeli, ha attraversato crisi globali, tensioni interne alla Chiesa e cambiamenti epocali, portando avanti con tenacia il suo motto: “Miserando atque eligendo” — guardando con misericordia e scegliendo.
Ora si apre il tempo di Leone XIV, un nome che richiama forza e tradizione. L’annuncio ufficiale è risuonato dalla Loggia delle Benedizioni in latino:
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam!
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Robertum Franciscum,
Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost,
qui sibi nomen imposuit Leo XIV.”
Un nuovo capitolo si apre nella storia bimillenaria della Chiesa. Il mondo osserva con speranza e attesa.