Le intercettazioni nell'inchiesta dei carabinieri sulla Clinica Nemo Sud hanno rivelato una serie di azioni illecite e convenzioni milionarie tra la struttura privata e il Policlinico di Messina. Gli indagati, secondo gli investigatori, erano consapevoli dell'assenza di accreditamento del centro, mentre le conversazioni tra Alberto Fontana, fondatore della clinica, e Giuseppe Laganga, direttore generale del Policlinico, suggeriscono un tentativo di ottenere un "accreditamento diretto" non legittimo.

Le registrazioni mostrano anche preoccupazioni riguardo all'assegnazione irregolare dei posti letto di riabilitazione e il coinvolgimento di figure istituzionali come l'ex assessore alla Salute Ruggero Razza. Laganga avrebbe cercato di influenzare decisioni a favore della clinica, mentre le autorizzazioni delle prestazioni sanitarie sollevano dubbi sulla loro legittimità.

Il commissario straordinario Giampiero Bonaccorsi ha annunciato il blocco delle collaborazioni, evidenziando gravi illegittimità contrattuali. L'indagine coinvolge 11 milioni di euro, movimenti bancari sospetti e presunti favoritismi, con l'assessore alla Sanità Giovanna Volo tra gli indagati.

Le intercettazioni svelano così un intricato groviglio di interessi e comportamenti illegali che hanno scosso il sistema sanitario locale.

L'Ass. Giovanna Volo ha annunciato di essere sotto indagine da parte della Procura di Messina per fatti precedenti al suo incarico di assessore. Ha informato immediatamente il presidente della Regione. Si dichiara serena, fiduciosa nella magistratura e disponibile a collaborare per chiarire la sua posizione.