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- Categoria: Terzo Settore
Il Forum che non c’è: Terzo Settore in Sicilia tra silenzi, divisioni e una fragile speranza a Enna
Enna - La Sicilia è una delle regioni d’Italia che pur avendo avuto riconosciuto il Forum del terzo Settore Regionale non comprende tutte le province. Caltanissetta, Catania, Palermo, Siracusa, Trapani e Ragusa hanno attivato il Forum Provinciale. Enna, Messina e Agrigento no. Un’anomalia vergognosa che grida allo scandalo e mette a nudo un drammatico vuoto politico, sociale e culturale. Ci si muove a tentoni, senza direzione unitaria, senza coordinamento, senza voce.
Ad Enna si sta tentando un timido risveglio. Qualcuno ha deciso di provarci, forse come si era già tentato circa 17 anni fa: si è tenuto un primo incontro tra poche associazioni ed enti del Terzo Settore. Un inizio fragile, ancora acerbo, ma che potrebbe rappresentare un "basta dormire", un richiamo al "rimbocchiamoci le maniche". Ma il cammino è impervio, disseminato di ostacoli antichi e ben noti: personalismi, ambizioni individuali, interessi politici. Ecco perché, fino ad oggi, si è fatto poco o nulla.
Il concetto di “bene comune” viene spesso sacrificato sull’altare degli egoismi. Invece di fare rete, si costruiscono recinti. Invece di collaborare, si competono piccoli spazi di visibilità o, peggio ancora, di potere. Il Terzo Settore, che dovrebbe essere la casa della solidarietà, della cittadinanza attiva, del mutuo aiuto, diventa allora terreno fertile per chi cerca solo palcoscenici e riconoscimenti. Si parla di “missione” mentre si sgomitano poltrone invisibili. Si indossa la maschera del volontario, mentre sotto si cela il calcolo di ritorni elettorali o vantaggi personali.
È il momento di spogliarsi di tutto questo. Basta con le finzioni, con i finti apostoli del sociale. Servono meno “missionari di facciata” e più persone disposte a sporcarsi le mani davvero. Non servono giacche e cravatte, ma jeans e maglietta. Serve concretezza, umiltà, ascolto. Serve lavorare accanto a chi non ce la fa, alle periferie, agli ultimi. E soprattutto serve farlo senza secondi fini.
Ma cos’è davvero il Terzo Settore, e perché è così importante? Il Terzo Settore è l'insieme degli enti privati senza scopo di lucro che operano in attività di interesse generale: dalla tutela dell’ambiente all’assistenza ai disabili, dalla cultura alla sanità. È un mondo che colma i vuoti dello Stato e del mercato, e lo fa promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini.
Tra le sue caratteristiche:
Non cerca il profitto, ma il bene comune;
È indipendente da Stato e mercato;
Risponde ai bisogni collettivi;
Lavora con spirito di sussidiarietà e inclusione;
È fatto di volontariato, cooperazione sociale, fondazioni, ong, e molto altro.
Con l’introduzione del Codice del Terzo Settore nel 2017 e del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), è stato stabilito un quadro normativo che rafforza la trasparenza, l’efficienza e la rappresentanza di questo mondo. Il Forum Nazionale: un punto di riferimento Il Forum Nazionale del Terzo Settore, riconosciuto dal Ministero del Lavoro come il soggetto più rappresentativo, è un interlocutore diretto con le istituzioni.
Conta:
96 reti nazionali;
oltre 158.000 sedi territoriali;
quasi 3 milioni di volontari;
oltre 500.000 dipendenti.
Ogni regione ha un Forum regionale che rappresenta e coordina le realtà del territorio. Perché qui no? Perché in Sicilia per essendo stato riconosciuto ha ancora gli organismi scaduti e tutto resta fermo? Una colpa collettiva. L’assenza non è solo responsabilità della politica. È il riflesso di una società civile frammentata, incapace – o forse non ancora disposta – a unirsi per costruire qualcosa di duraturo. E mentre le altre regioni sviluppano reti, alleanze, progettualità condivise, in Sicilia si resta fermi, a guardare il proprio orticello. L’ultima occasione, è ora di svegliarsi.
Questo tentativo avviato a Enna, per quanto fragile, può essere un seme. Ma va protetto, coltivato, sostenuto. Serve uno sforzo collettivo per costruire un vero Forum provinciale, aderente a quello nazionale e regionale, capace di dare voce a tutte le realtà del Terzo Settore siciliano. Non si tratta solo di burocrazia o formalità: si tratta di dignità, di futuro, di giustizia sociale. Se il Terzo Settore in Sicilia continuerà ad essere disorganizzato, diviso e autoreferenziale, allora avrà fallito nella sua missione più autentica: essere vicino a chi ha bisogno. O si cambia davvero o si continuerà a vivere nel buio. E a far pagare il prezzo più alto saranno, come sempre, i più fragili.
Massimo Castagna
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