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- Categoria: Terzo Settore
Un concorso per disabili poco attento alle persone con disabilità
Si parla tanto di leggi e normative a favore delle persone con disabilità, nella fattispecie in materia di diritto del lavoro, ma più si va avanti più ci si rende conto che non è proprio così. La storia che sto per raccontare l’ho vissuta direttamente sulla mia pelle e riguarda un concorso pubblico per titoli ed esami presso l’ASP di Enna per il quale avevo presentato domanda di ammissione. Dopo aver presentato nel mese di febbraio regolare domanda di partecipazione, essendo in possesso dei requisiti prescritti dal bando, la commissione esaminatrice ha deciso, con delibera n. 547 dello scorso 02 aprile 2021, di escludere la mia domanda insieme a quella di altri 116 candidati con la motivazione che la domanda non era firmata in ogni pagina. Una motivazione che lascia alquanto perplessi, che metodo di valutazione è quello di escludere una persona da un bando di selezione pubblica solo per la mancanza di una firma intermedia in un concorso per di più riservato alle categorie protette? In cosa consiste questa categoria protetta? Proteggere, nel dizionario italiano, significa tutelare qualcuno, magari perché si trova in una condizione di fragilità e, in questo caso, significa tutelare le persone con disabilità. Oltre a tutelarle bisogna anche rendere loro la vita più semplice in tutti i suoi molteplici aspetti e, tra questi, l’inserimento lavorativo. La situazione appena esposta mette in evidenza che, al di là della forma, non esiste ancora una vera e sostanziale tutela delle persone con disabilità; anche nella presentazione di una domanda di partecipazione ad un concorso, con l’inserimento di una clausola che indichi come motivo di esclusione la mancanza di una firma in una pagina intermedia della domanda. Nel caso di una domanda di partecipazione ad un concorso pubblico, a mio modesto parere, la procedura dovrebbe essere quanto più semplice possibile, visto che ci troviamo di fronte a soggetti che già hanno delle difficoltà. Valutare una persona dalla mancanza di una delle tante firme da dover apporre nella domanda di partecipazione non mi pare un metro di valutazione corretto né efficace per la scelta dei migliori candidati. Si parla tanto di agevolazioni per le persone con disabilità nell'inserimento lavorativo e poi ti ritrovi in una situazione del genere dove vieni escluso perché non hai messo una delle tante firme richieste e capisci che tutte queste forme di tutela non esistono o non vengono applicate. Tutelare le persone con disabilità significa anche snellire le procedure di presentazione delle domande di partecipazione! Queste persone escluse come me dal concorso, ci tengo a sottolinearlo, non vogliono favoritismi o la pietà di nessuno, ma semplicemente essere valutate per quello che sono, per le capacità che possiedono e non perché tra le tante firme se ne sono dimenticate una perdendo così la possibilità di dimostrare veramente le loro conoscenze e abilità. Sicuramente non superare un esame per ciascuna persona rappresenta una sconfitta, ma alla fine te ne fai una ragione, ti rendi conto che magari dovevi studiare di più, ma quando la motivazione della tua non ammissione riguarda la mancanza di una firma in una pagina intermedia e non in calce alla domanda e quando una delle mie tante difficoltà è proprio quella della firma, questo è davvero difficile da comprendere e da accettare.
Fornaia Andrea
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