Il mancato adeguamento delle tariffe per gli operatori del settore sociale, che offrono servizi indispensabili per i Comuni, rischia di segnare la fine della spesa pubblica in questo comparto. Come ha giustamente osservato Gaetano Mancini, Presidente di Confcooperative Sicilia, "Le Cooperative Sociali non possono rimanere schiacciate tra il costo del lavoro e ricavi che quasi sempre sono ben al di sotto della soglia di sostenibilità".

In Sicilia, questa problematica ha assunto proporzioni preoccupanti, e anche in provincia di Enna si registrano situazioni critiche. Tuttavia, esistono esempi virtuosi che dimostrano come, con una gestione oculata, si possano ottenere risultati positivi.

Il problema, infatti, non si limita alla cronica mancanza di fondi negli enti locali, ma riguarda anche le scelte politiche. Prioritizzare investimenti diversi dal sociale rischia di gravare direttamente sui più fragili, con la spesa che ricadrebbe quasi interamente sulle famiglie. Ne è una dimostrazione la recente sentenza del Consiglio di Stato, che sancisce l'intervento economico delle famiglie quando i Comuni non possono coprire i costi del servizio.

Confcooperative Sicilia si impegna a monitorare costantemente la situazione, garantendo il supporto necessario per promuovere azioni amministrative giuste e lungimiranti, pronte a sostenere sia proteste che proposte per evitare che i costi ricadano sui più deboli.