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No alla Violenza - 25 Novembre 2024: Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
Un altro “annus horribilis” e un altro 25 novembre, giorno in cui si celebra e “non si festeggia” la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in cui i numeri della violenza sulle donne e i femminicidi non diminuiscono.
Ad oggi contiamo 96 donne uccise dall’inizio dell’anno, 9 donne al mese, 2-3 donne a settimana, per mano di uomo, magari di quell’uomo che ha detto di amarle.
Madri, sorelle, zie, nipoti, amiche che, solo per il fatto di essersi ribellate al patriarcato e all’idea della donna in balìa di un uomo, hanno cessato di vivere.
E questo solo quando si arriva alla forma più grave di violenza.
Ricordiamoci, però, che la violenza viene agita e subita in varie forme, a volte anche non percettibili o non visibili.
La violenza è un fenomeno, in primis, culturale ed è un fenomeno strutturalein continuo aumento.
È, anche, un fenomeno trasversale, in quanto colpisce tutte le categorie di persone, arrivando in ogni ambito ed infilandosi anche nelle pieghe della vita più intima.
Quando si parla di violenza se ne parla soprattutto al femminile, perché è quella più eclatante e, spesso, cruenta. Non bisogna dimenticare, però, che ogni rapporto deve essere basato sulla reciprocità e sul rispetto, altrimenti non è rapporto ma altro, possesso, ossessione, dipendenza.
Non va, tuttavia, sottovalutato il dilagare della violenza digitale. Il cyber bullismo affianca il bullismo, soprattutto nelle scuole, e spesso gli adulti non si rendono conto di ciò che i nostri ragazzi e le nostre ragazze vivono.
Spesso, noi adulti possiamo renderci corresponsabili del bullismo, sia col nostro comportamento violento o inadeguato suscitando atteggiamenti bulli nei nostri ragazzi e nelle nostre ragazze, sia con un comportamento negligente quando non ci accorgiamo di segnali di sofferenza/insofferenza in coloro che subiscono atti di bullismo.
Non possiamo più ridere delle "monellerie" dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze, giustificando o minimizzando ogni cosa.
Solo qualche settimana fa, infatti una 13enne è stata uccisa dal fidanzatino 15enne (questi sono i numeri recenti) ed una 15enne della nostra provincia ha cessato di vivere.
Non ci si deve solo dichiarare contro ogni forma di violenza, ma anche promuovere la cultura della non violenza, della persona, del diritto e dei diritti, in ogni modo e in ogni luogo, a cominciare dall'uso del linguaggio.
Occorrono misure reali per il contrasto alla violenza di genere, centrati sulla libertà di scelta.
Occorre finanziare i Centri anti-violenza (CAV), presidi fondamentali nel garantire i percorsi di fuoriuscita dalla violenza, e non sottrarre ad essi fondi come spesso viene fatto!
Fino a quando non si comprenderà che la VIOLENZA È UN FENOMENO CULTURALE, e che occorre che le donne siano indipendenti economicamente dai loro carnefici, continueremo a contare donne morte e figli orfani!
Carmela Mazza
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